Raised:
€0Goal:
€1.000,00Mercato solidale – Artigianato del Benin
“L’economia è una dimensione dell’attività umana e può essere occasione di incontri, di dialoghi, di cooperazioni, di diritti riconosciuti e di servizi resi, di dignità affermata nel lavoro, per porre al centro l’uomo e la sua dignità.” - Papa Francesco
La maggior parte degli artigiani beninesi hanno ereditato l’attività commerciale dalle loro famiglie, spesso iniziata da generazioni precedenti. L’artigianato del Benin si esprime attraverso la lavorazione di diversi materiali, dal legno, al vimini, ai tessuti, ai pellami, alle calebasse decorate, ai metalli, alla terra cotta. Per promuovere tali produzioni, è stato realizzato, a Cotonou, le Centre d’Artisanat, il più grande centro artigianale dove poter trovare e ammirare prodotti fatti esclusivamente a mano, provenienti da ogni regione del Benin.
È inevitabile rimanere affascinati da questo vasto e variegato mondo e chi, come noi, ha la fortuna e il privilegio di avere una prospettiva sociale e non meramente turistica, ha il dovere di concedere la giusta risonanza al settore artigianale che, soprattutto nel mondo occidentale, è pressoché svalutato. Perciò abbiamo deciso di importare una selezione di prodotti, prediligendo due materiali, in particolare il legno e i tessuti, e stringendo relazioni non solo lavorative, ma soprattutto umane, con cooperative locali che hanno tramandato il lavoro fatto a mano di padre in figlio.
Il legno
La produzione di oggetti in legno in Benin è molto diffusa e di antica data. La tradizione scultorea risale già al regno di Dahomey, antico nome del Benin, in cui si producevano troni per i regnanti, portali per i palazzi antichi, statuette protettrici per la divinazione, i Botchio, e le misteriose maschere decorative Guedele, ancora utilizzate nelle cerimonie tradizionali.
Oggi gli artigiani del legno, gli atinkpato, oltre a continuare la realizzazione degli antichi manufatti della tradizione, hanno ampliato la loro produzione con oggetti di uso quotidiano, complementi di arredo e di design, utilizzando soprattutto il legno di ebano, iroko e tek.
I tessuti
La tradizione della tessitura è l’arte più pregiata dell’antico regno di Dahomey, oggi Benin, che attualmente è uno dei maggiori produttori al mondo di cotone.
Essa è stata promossa soprattutto dal re Agonglo, che ha regnato dal 1789 al 1797, e per questo oggi il suo palazzo ad Abomey, città che fino ai primi del ‘900 è stata la capitale del regno, ospita un centro di tessitori. Il nostro legame con Abomey e con le sue cooperative di artigiani risale a qualche anno fa, quando decidemmo di andare a visitare gli antichi Palazzi Reali, costruiti interamente in terra cruda, oggi patrimonio dell’UNESCO. Grazie alla sapiente guida del nostro ormai amico Gérard, siamo entrati in contatto con le cooperative ubicate nel cortile, ora ristrutturato, dell’antico palazzo del re Agonglo, e da allora è iniziata la nostra proficua collaborazione.
L’arte tessile di Abomey si divide in due tipi di lavorazione:
• dei tinturiers, che realizzano pannelli decorativi rappresentanti simboli antichi della monarchia del Dahomey. Le tentures sono realizzate cucendo dei pezzi di stoffa con tinte vivaci su un telo di un unico colore. Un tempo venivano utilizzati soggetti e simboli per raccontare le storie dei re e tramandarle. Oggi, oltre agli antichi disegni, gli artigiani raffigurano animali, scene di vita dei villaggi, personaggi storici, antichi miti.
• dei tisserands, che realizzano splendidi manufatti lavorati a telaio a liccio orizzontale. I tessuti narrano spesso la tradizione popolare beninese. Sono molto comuni le tovaglie da tavola, i vestiti intrecciati, le borse e le amache.
Il Wax
Infine l’arte tessile, non solo in Benin, ma in tutta l’Africa, trova la sua maggiore espressione nel Wax, il tessuto africano per eccellenza. Riprendendo i codici stilistici del batik, i disegni dei tessuti sono ben visibili sul dritto come sul rovescio grazie alla tecnica di tintura a riserva con cera calda (wax, in inglese).
Il coloratissimo mondo del wax ha ovviamente conquistato la nostra curiosità e il nostro interesse, caratterizzando non solo alcuni degli accessori che fanno parte del nostro mercato solidale, ma diventando uno dei protagonisti del progetto di moda etica “Africa Capsule Collection”.
Perché un mercato solidale
Il commercio equo e solidale stabilisce una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti: produttori, importatori e consumatori. Sostiene lo sviluppo economico e sociale di una comunità, migliorandone le condizioni di vita, specialmente per le donne e le popolazioni indigene, e protegge i bambini dallo sfruttamento nel processo produttivo.
L’obiettivo principale è favorire la creazione di opportunità di lavoro nel rispetto dei diritti umani, promuovendo giustizia sociale, sostenibilità ambientale, sicurezza economica.
Inoltre è fondamentale divulgare informazioni sui meccanismi economici di sfruttamento, favorendo e stimolando nei consumatori la crescita di un atteggiamento alternativo al modello economico dominante, a difesa del “fatto a mano” e della tutela ambientale.